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Approfondimenti: Pakistan ha davvero abbattuto aerei caccia Rafale indiani?

Al momento non ci sono prove indipendenti. Nuova Delhi smentisce, Islamabad insiste...

Fonti dell'intelligence francese avrebbero confermato l'abbattimento di un Rafale, alimentando le tensioni dopo gli attacchi missilistici indiani in risposta ai fatti del 22 aprile nel Kashmir indiano

E' ormai escalation: la fragile tregua tra India e Pakistan è stata bruscamente interrotta da una nuova ondata di accuse e smentite, innescata dalla rivendicazione di Islamabad di aver abbattuto diversi aerei da combattimento indiani, tra cui tre sofisticati Rafale di fabbricazione francese. La notizia, inizialmente riportata da "Cnn" e attribuita a un alto funzionario dell'intelligence francese, ha rapidamente fatto il giro del mondo, sollevando serie preoccupazioni sulla stabilità regionale (vedi AVIONEWS).

Le tensioni tra i due vicini dotati di armi nucleari avevano raggiunto un punto critico in seguito al sanguinoso attentato terroristico del 22 aprile 2025 a Pahalgam, nel Kashmir amministrato dall'India, che ha causato la morte di 26 civili, tra cui turisti indiani e un cittadino nepalese. In risposta a questo attacco, che Nuova Delhi ha attribuito a gruppi terroristici operanti dal territorio pakistano, l'India ha lanciato l'"Operazione Sindoor" nella notte tra il 6 e il 7 maggio. L'azione militare indiana ha comportato una serie di attacchi missilistici mirati contro presunte infrastrutture militari situate sia in Pakistan che nella porzione di Kashmir sotto la sua amministrazione.

Immediata è stata la reazione di Islamabad. Il ministro della Difesa pakistano, Khawaja Asif, in una conferenza-stampa congiunta con il portavoce militare, tenente generale Ahmed Sharif Chaudhry, ha dichiarato che le forze aeree pakistane hanno respinto con successo gli attacchi indiani, abbattendo ben cinque velivoli nemici: tre caccia Rafale, un Su-30 e un MiG-29. Fonti governative locali citate da "Reuters" avrebbero inoltre confermato l'avvenuto schianto di tre aerei da combattimento indiani nel Jammu e Kashmir nella giornata di ieri 7 maggio. Tuttavia, le cause precise rimangono al momento incerte, oscillando tra l'ipotesi di fuoco nemico, guasti tecnici o altre dinamiche ancora da accertare.

La presunta conferma da parte di un funzionario dell'intelligence francese, sebbene non suffragata da ulteriori dettagli o dichiarazioni ufficiali del governo di Parigi, ha aggiunto un elemento di significativa preoccupazione alla vicenda. Il Rafale, gioiello tecnologico dell'aeronautica militare indiana, è considerato uno dei caccia multiruolo più avanzati al mondo e la sua potenziale perdita in combattimento rappresenterebbe un duro colpo per Nuova Delhi, oltre a segnare la sua prima sconfitta operativa.

L'India, dal canto suo, ha mantenuto un profilo basso sulla questione delle presunte perdite aeree. Un comunicato-stampa del governo indiano rilasciato nelle ore successive agli attacchi, ha confermato l'esecuzione dell'"Operazione Sindoor", descrivendola come un'azione "mirata, ponderata e non escalation" contro nove presunti siti di infrastrutture militari. Il comunicato ha sottolineato la "notevole moderazione" nella selezione degli obiettivi e nelle modalità di esecuzione, ribadendo che nessuna struttura militare pakistana era stata intenzionalmente colpita. Nessun accenno è stato fatto invece alla presunta perdita di aerei da combattimento.

Questo silenzio da parte di Nuova Delhi, pur non essendo insolito in contesti di conflitto, contribuisce ad alimentare l'incertezza e le speculazioni. Al momento, nonostante la diffusione di alcuni frammenti video e immagini sui social media che pretenderebbero di mostrare rottami di aerei, non sono emerse prove indipendenti e verificate a sostegno delle affermazioni pakistane sull'abbattimento dei Rafale o di altri caccia indiani. I detriti di missili e serbatoi di carburante finora recuperati non forniscono elementi sufficienti per confermare le perdite dichiarate da Islamabad.

L'escalation giunge in un momento delicato, in cui entrambe le Nazioni hanno significativamente modernizzato le proprie forze aeree. L'India schiera 36 caccia Rafale, equipaggiati con missili da crociera Scalp a lungo raggio, ed ha siglato di recente un accordo per l'acquisizione di ulteriori 26 Rafale nella variante Marine (vedi notizia AVIONEWS). Il Pakistan dal canto suo ha potenziato la sua flotta con i caccia cinesi J-10CE nel tentativo di sostituire i suoi obsoleti Mirage III/5. In questo contesto di crescente modernizzazione militare, un potenziale scontro aereo con perdite significative potrebbe avere implicazioni strategiche di vasta portata per l'equilibrio di potere nella regione.

La comunità internazionale dal canto suo sta a guardare con crescente preoccupazione l'evolversi della situazione, consapevole dei rischi intrinseci legati a una potenziale escalation tra due potenze nucleari. Mentre Islamabad continua a sostenere le proprie rivendicazioni, Nuova Delhi mantiene il silenzio sulle presunte perdite, alimentando un clima di incertezza e sospetto. Solo l'emergere di prove concrete e verificabili potrà fare luce sulla veridicità delle affermazioni pakistane e sulle reali dinamiche di questo scontro aereo ad alto rischio. La tensione al confine rimane palpabile, e il timore di una nuova escalation incombe sulla regione.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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