Elicotteri antincendio fermi: un pasticciaccio amministrativo senza colpevoli
Perché la stampa accende i riflettori sulla paradossale questione...

La stampa italiana in queste ore ha acceso i riflettori su una situazione paradossale: due potenti elicotteri antincendio Erickson S-64F del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco sono fermi a terra. La motivazione non è tecnica o legata alla mancanza di personale, ma risiede in un "pasticcio amministrativo" concernente il mancato rinnovo delle abilitazioni di volo da parte dell'Enac (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile).
Il cuore del problema risiede in un cambiamento normativo europeo del 2012 che ha introdotto la patente Easa (l'autorità europea per la sicurezza aerea) per i piloti di aeromobili civili. Nonostante gli S-64F siano utilizzati dai Vigili del Fuoco, non sono classificati come "aeromobili di Stato" e ricadono quindi sotto la normativa Easa.
Per anni, l'Enac aveva gestito la situazione con un percorso formativo "su misura" per i piloti dei Vigili del Fuoco sprovvisti dei requisiti Easa, e le abilitazioni venivano regolarmente rinnovate. Tuttavia, a partire dal 31 gennaio 2024, l'Ente ha improvvisamente interrotto i rinnovi, motivando la decisione con la "mancanza di requisiti" e dirottando le abilitazioni a un registro secondario ("Appendice nazionale"). Questa svolta ha creato un "cortocircuito normativo", lasciando i piloti con licenze che, a posteriori, risultavano non pienamente valide.
La situazione è precipitata con il ricorso di uno dei piloti al Consiglio di Stato, che ha chiesto chiarimenti urgenti all'Enac. Questo ha di fatto "congelato l'intero sistema", poiché nessuno intende rischiare di far volare mezzi così complessi senza una chiara copertura legale. Nonostante un iniziale tentativo di minimizzare la questione da parte di Enac e Viminale, suggerendo la possibilità di continuare a volare con una "patente limitata", questa opzione è svanita con il ricorso in atto.
La conseguenza più grave di questa impasse burocratica è la necessità per lo Stato di rivolgersi a società private per le operazioni antincendio. Questo comporta l'impiego di mezzi aerei meno capienti (come i Canadair ad esempio che trasportano la metà dell'acqua) e costi significativamente più elevati, con un pilota privato che arriva a costare fino a 1800 euro al giorno rispetto ai 3000 euro al mese di un pilota dei Vigili del Fuoco.
L'emergenza incendi, in concomitanza con il blocco dei mezzi più efficaci, ha reso la questione non solo tecnica o legale, ma "urgente e politica", scatenando l'indignazione e l'attenzione dei media. Pronta anche la reazione dell'Ente, che puntualizza in una nota stampa odierna, pubblicata da AVIONEWS.
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