Continua la battaglia tra Aeroitalia ed ITA Airways sul logo
Una guerra che porterà solo ad un declino del trasporto aereo italiano

È passato poco più di un mese da quando la Sezione imprese del Tribunale di Roma, con ordinanza del 6 giugno 2025, ha accolto il reclamo proposto da ITA avverso la precedente ordinanza del 27 febbraio 2024 disponendo, nei confronti del vettore aereo AerOitalia, l’inibitoria all’uso del nome a dominio “aerOitalia.com” a partire dal 21 giugno 2025 e l’inibitoria dell’uso del marchio AerOitalia e della lettera A stilizzata in tutti i Paesi dell’Unione europea a partire dal primo gennaio 2026.
I giudici del Tribunale di Roma hanno, allo stato attuale, accertato una elevata somiglianza sotto l’aspetto letterale e figurativo del marchio AerOitalia utilizzato dal nuovo vettore sui propri aerei a partire dal 2022 con il marchio Alitalia utilizzato sino all’ottobre 2021 da Alitalia-Sai (Società aerea italiana) in amministrazione straordinaria e poi acquisito dalla nuova compagnia aerea ITA, partecipata sino a pochi mesi fa al 100% dal ministero dell’Economia e delle finanze (Mef).
Consapevoli delle difficoltà tecniche e dei tempi verosimilmente necessari per dotare di nuova livrea i circa 14 aeromobili della flotta AerOitalia hanno fissato a partire del prossimo primo gennaio 2026 l’operatività della relativa inibitoria. Invece, nel bel mezzo della stagione estiva, hanno disposto un ravvicinato termine di soli 15 giorni entro il quale AerOitalia avrebbe dovuto cessare l’utilizzo del proprio sito web e nome a dominio “aerOitalia.com” con evidente limite a poter commercializzare i propri voli. Pena il pagamento di una penale giornaliera di mille Euro che il vettore AerOitalia, nell’immediatezza degli eventi, sarebbe disposto a versare pur di non incorrere nella cessazione immediata della vendita dei biglietti aerei e che, invece, da quanto risulta ITA non accetterebbe, avendo da ultimo attivato apposito sub procedimento ex-art 669 duodecies cpc per l’attuazione dell’inibitoria all’uso del dominio “aerOitalia.com”.
A prescindere da quello che sarà l’esito giudiziario della controversia sorta tra ITA ed AerOitalia sulla confusione o meno tra il marchio Alitalia ed il marchio AerOitalia, vi sono due connessi aspetti sui quali riteniamo opportuno soffermarci e che riteniamo alquanto peculiari: la ritenuta somiglianza dei marchi anche sotto l’aspetto fonetico e la ravvicinata inibitoria a poter utilizzare il sito a dominio AerOitalia.
Il Tribunale di Roma, nel prevedere un simile breve termine di soli 15 giorni per la cessazione del sito a dominio “aerOitalia.com”, ci sembra abbia trasformato un contenzioso sui segni distintivi in un vero e proprio confronto concorrenziale tra le parti, ponendo un rilevante limite commerciale per AerOitalia a poter svolgere la propria attività d’impresa ed a poter vendere i biglietti aerei sul proprio sito, nel bel mezzo dell’importante stagione aviation estiva. Se è pur vero che le sentenze non si commentano la decisione sull’inibitoria del nome a dominio “aerOitalia.com” appare, da un lato, contraddittoria con il maggior termine di sei mesi assegnato per l’inibitoria all’utilizzo del marchio sugli aeromobili e, da un altro lato, potenzialmente debole ed equivoca. Infatti, a fronte del riconosciuto diritto di AerOitalia a poter continuare ad utilizzare la propria denominazione sociale aerOitalia, il Tribunale di Roma avrebbe ben potuto disporre nei confronti di tale vettore una ben più mirata e limitata inibitoria, inibendogli di utilizzare nel proprio sito aerOitalia.com tutti gli aspetti letterali e figurativi ritenuti simili con il marchio Alitalia. Invece no! In soli 15 giorni AerOitalia è chiamata dai giudici a cessare l’utilizzo del proprio sito a dominio “aerOitalia.com” sulla base della somiglianza che, inverosimilmente, i giudici del Tribunale di Roma hanno ritenuto sussistente anche dal punto di vista “fonetico”. L’aspetto che si reputa meno convincente di tutta la vicenda, infatti, è che per il collegio del Tribunale di Roma gli italiani, da popolo di poeti, di artisti, di santi, di navigatori e trasmigratori si sarebbe trasformato, improvvisamente, quasi in un popolo di analfabeti che pronuncerebbe la parola AerOitalia omettendo ovvero attenuando la lettera “O” e da qui, secondo i giudici, la similitudine sotto l’aspetto fonetico tra il marchio Alitalia e Aeritalia (!!!), tanto più che la maggior parte delle lettere sarebbe costituita dal nome del nostro stato e cioè da Italia. Il punto, da non giuristi, non ci sembra convincente, sia perché riteniamo che nessun italiano abbia mai equivocato e/o fatto confusione sul fatto che AerOitalia è una compagnia aerea nuova, ben distinta e che nulla a che fare con la vecchia Alitalia sia perché in questo mese ci siamo ripetutamente sforzati a pronunciare AerOitalia in Aeritalia, sembrandoci tale fonetica forzatamente errata ed equivoca. È per questo che trovate nel presente articolo la lettera O ripetutamente scritta in maiuscolo ed invitiamo anche voi a verificare qual è la pronuncia che vi risulta più familiare, se quella letterale con la O che contraddistingue la parola o quella slang fatta al momento propria dal Tribunale di Roma. Dalla prima ordinanza del Tribunale di Roma del 27 febbraio 2024 che, comparando sempre i segni, ha concluso per la loro non confondibilità si è così momentaneamente giunti, allo stato attuale, a una ritenuta confusione dei rispettivi marchi sotto l’aspetto letterale, figurativo e fonetico. L’indicazione dei giudici al momento è chiara: nessuna compagnia aerea e nessun operatore del settore aeronautico in Italia può utilizzare il nome generico Italia, di per se non suscettibile di appropriazione, se non ITA, perché nel settore aviation qualsiasi lemma accostato ad esso creerebbe, comunque, una similitudine sotto l’aspetto fonetico.
La parola passa, quindi, alle rispettive difese nell’ambito dei giudizi in essere e continueremo a seguire con interesse la vicenda che, al momento, sembra ineluttabilmente confermare il detto “forte con i deboli, debole con i forti”.
AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency