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Esercito italiano: Gorizia riabbraccia la Brigata "Pozzuolo"

Saluto della città al rientro dal Libano alla presenza di Crosetto - FOTO e VIDEO

Si è svolta oggi, in piazza della Vittoria a Gorizia, la cerimonia di rientro della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, dalla missione Unifil in Libano.

All’evento, presieduto dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, accompagnato dal capo di Stato Maggiore della Difesa, generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano e dal capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello era presente la Medaglia d’oro al Valor militare Paola Del Dìn, e numerose altre autorità civili, religiose e militari tra cui il prefetto di Gorizia, Ester Fedullo, ed il sindaco della città, Rodolfo Ziberna.

Il ministro della Difesa nel suo discorso ha sottolineato: “Non potevo non essere qui oggi ad accogliervi al ritorno da una missione difficile, che avete svolto in un Libano trasformato, ma sempre con lo spirito del soldato italiano. Perché le Forze Armate italiane sono diverse. Perché il nostro approccio è sempre stato diverso: non quello militare, ma quello dell'anima, dell'umanità. Noi non andiamo nelle missioni internazionali per dimostrare la nostra potenza, ma per mettere quei Paesi nelle condizioni di andare avanti da soli, di crescere e di formarsi, trasferendogli tutto ciò che siamo e che possiamo fare. In questi decenni abbiamo sempre servito la pace e lo abbiamo fatto in Libano anche in questa stagione difficile. Per questo pretendo che nessuno metta a rischio l'incolumità dei soldati italiani e per questo sono qui oggi a dire a voi e alle vostre famiglie grazie per il lavoro che avete svolto con sacrificio ed onore”.

Il capo di Stato Maggiore della Difesa, dopo aver dato un caloroso “bentornati a casa” alla Brigata e al suo comandante dopo i sei mesi di impiego nella critica zona tra il fiume Litani e la linea di demarcazione che divide il Libano da Israele, la cosiddetta “blue line”, ha voluto rimarcare come “sebbene piccolo per dimensione e popolazione, il Libano è un paese la cui stabilità rappresenta un fattore di primaria importanza, tanto per i paesi regionali quanto per quelli europei, costituendo un mosaico sociale, politico e religioso dal quale dipende fortemente la stabilità di un’ampia area del Mediterraneo orientale”. In tale contesto, il generale Portolano ha rimarcato che “il lavoro svolto dalle Forze Armate italiane nel paese dei cedri è stato ed è encomiabile, rappresentando un fondamentale elemento a sostegno delle istituzioni libanesi, anche a garanzia della sicurezza di Israele”.  “Avete operato”, ha concluso il generale, “nell’ambito di una missione delle Nazioni Unite resa particolarmente complessa e difficile da un ambiente operativo ad alto rischio ed il motto della vostra arma -“col cuore oltre l’ostacolo”- è testimonianza concreta del vostro coraggio -fisico e morale- e della vostra dedizione al servizio del paese, degli italiani e della comunità internazionale".

Il capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha dichiarato: “Bravi.  Alla preoccupazione —che non nascondo di aver provato nel momento in cui vi ho salutato— subentrano oggi la gioia di vedervi tutti rientrati e l’orgoglio per il compito che avete assolto, mantenendo alto il Tricolore.

Avete dimostrato quali sono i valori che guidano ogni nostro passo, ogni scelta ed ogni azione del soldato italiano: pronto a dare tutto, sino al sacrificio estremo, per chi gli è accanto e per l’onore di servire il Paese.

Sono fiero di tutti voi, del coraggio e dell’esempio delle vostre famiglie, delle energie mentali e fisiche che avete speso senza risparmiarvi, consapevoli che l’Esercito esiste per prepararsi alla guerra, proprio perché questo è il modo per difendere la pace.

Lo avete dimostrato. Onorando il sacrificio di quanti, in nome dei nostri valori —Patria, onore, disciplina, lealtà e dovere— hanno donato la vita. Sono orgoglioso di essere il vostro comandante”.

I militari della “Pozzuolo del Friuli”, al comando del generale di Brigata Nicola Mandolesi, pur operando in un contesto particolarmente complesso ed instabile, hanno mantenuto una presenza attiva, contribuendo alla stabilizzazione del sud del Libano e all’attuazione della risoluzione Onu 1701, garantendo, grazie ad un impegno costante e risoluto, il monitoraggio della cessazione delle ostilità, l’assistenza alla popolazione locale e il supporto alle Forze armate libanesi (Laf).

La “Pozzuolo del Friuli”, alla settima missione in Libano con i colori delle Nazioni Unite, ha gestito la responsabilità del settore ovest di Unifil in cui operano 3600 caschi blu tra i quali più di 1000 soldati italiani. Le attività svolte in teatro operativo vengono condotte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando operativo di vertice interforze (Covi).

Sotto, il video della Difesa relativo alla cerimonia: 


Galleria fotografica Gorizia, 5 settembre 2025. Piazza della Vittoria cerimonia di rientro della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, dalla missione Unifil in Libano. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, durante il suo discorso
red/f - 1265471

AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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