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Taglio voli in principali aeroporti Usa: l'elenco dei 40 scali colpiti

Lo si sapeva, è caos, a effetto domino; la misura dovuta alla carenza di controllori di volo

Il primo giorno segnato da centinaia di cancellazioni e ritardi a catena. Passeggeri impreparati, sistema trasporto aereo congestionato e in rapido peggioramento

L'americana Federal Aviation Administration (Faa), su disposizione del segretario ai Trasporti Sean P. Duffy, ha annunciato e messo in atto una misura drastica per far fronte all'emergenza operativa causata dal prolungato shutdown del Governo federale statunitense (vedi notizie AVIONEWS 1 e 2). A partire da oggi, 7 novembre 2025, è in atto una progressiva riduzione della capacità di volo giornaliera in 40 dei rincipali aeroporti americani,  che raggiungerà il tetto massimo del 10%.

La ragione principale di questa riduzione risiede nella carenza critica di personale, in particolare di controllori del traffico aereo. Con lo shutdown, gran parte del personale non essenziale è stata mandata in congedo non retribuito (furlough), compromettendo la piena capacità operativa delle torri di controllo e degli Air Route Traffic Control Center (Artcc).

Faa ha dichiarato che l'ordine è stato emesso per mantenere i più alti standard di sicurezza nello spazio aereo nazionale, assicurando che il carico di lavoro non superi le capacità di un organico ridotto. È stato ordinato alle compagnie aeree di ridurre le operazioni nazionali, applicando la diminuzione della capacità tra le 6:00 e le 22:00 ogni giorno. L'obiettivo è raggiungere una riduzione massima del 10% se lo shutdown dovesse continuare. I vettori aerei hanno iniziato la riduzione con tagli iniziali attorno al 4%, per poi aumentare gradualmente nei giorni successivi fino a raggiungere la soglia massima del 10%. Spetta alle singole compagnie aeree decidere quali voli specifici cancellare o ritardare per rispettare il tetto imposto.

I 40 aeroporti americani coinvolti

Il provvedimento interessa i maggiori hub di traffico passeggeri e merci del Paese. Di seguito l'elenco ufficiale dei 40 scali  sottoposti alla riduzione:

-Ted Stevens Anchorage International Airport
- Hartsfield-Jackson Atlanta International Airport
- Boston Logan International Airport
- Baltimore/Washington International Airport
- Charlotte Douglas International Airport
- Cincinnati/Northern Kentucky International Airport
- Dallas Love Field
- Ronald Reagan Washington National Airport
- Denver International Airport
- Dallas/Fort Worth International Airport
- Detroit Metropolitan Wayne County Airport
- Newark Liberty International Airport
- Fort Lauderdale/Hollywood International Airport
- Honolulu International Airport
- William P. Hobby Airport
- Washington Dulles International Airport
- George Bush Houston Intercontinental Airport
- Indianapolis International Airport
- New York John F. Kennedy International Airport
- Harry Reid International Airport
- Los Angeles International Airport
- New York LaGuardia Airport
- Orlando International Airport
- Chicago Midway International Airport
- Memphis International Airport
- Miami International Airport
- Minneapolis–St. Paul International Airport
- Oakland International Airport
- Ontario International Airport
- Chicago O'Hare International Airport
- Portland International Airport
- Philadelphia International Airport
- Phoenix Sky Harbor International Airport
- San Diego International Airport
- Louisville International Airport
- Seattle–Tacoma International Airport
- San Francisco International Airport
- Salt Lake City International Airport
- Teterboro Airport
- Tampa International Airport

Le prime ripercussioni oggi 7 novembre

L'applicazione della misura ha immediatamente avuto un impatto significativo sul sistema trasporto aereo. Secondo i primi rapporti, la giornata è caratterizzata da un forte aumento di cancellazioni e ritardi negli scali coinvolti, nonostante la riduzione oggi sia iniziata dal livello inferiore, cioè il 4%. I dati aggiornati di metà giornata (ora locale) mostrano che il taglio della capacità, combinato alla riprogrammazione dei voli da parte delle compagnie, ha portato a:

- Centinaia di cancellazioni: gli hub con il maggior traffico hanno registrato il picco massimo. Ad esempio, gli aeroporti di New York, Chicago e Atlanta hanno guidato la classifica per numero di voli annullati.

- Ritardi a Catena: il ridotto numero di controllori del traffico aereo ha rallentato le operazioni di gestione a terra e in volo, provocando ritardi consistenti, spesso superiori ai 90 minuti. Questo effetto si è propagato a catena in tutti e 40 gli scali e oltre, coinvolgendo anche i collegamenti aerei  in ingresso e in uscita dalle città non presenti nella lista ma collegate agli aeroporti  maggiori.

La situazione è caotica e in rapido peggioramento, con notevoli disagi e tempi di attesa elevati per i passeggeri che tentano di essere riprotetti sui voli successivi.. La prospettiva a breve termine rimane critica fino a quando non verrà trovata una soluzione politica allo shutdown che permetta il rientro in servizio del personale Faa messo in congedo, scongiurando il raggiungimento del tetto massimo di riduzione del 10%.

SaM - 1266516

AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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