Mentre l'amministrazione Trump accelera per chiudere un accordo che autorizzerebbe la vendita di aerei caccia F‑35 all’Arabia Saudita, una valutazione dell’intelligence del Pentagono ha evidenziato seri rischi di compromissione tecnologica qualora la vendita fosse finalizzata. 

Secondo ricostruzioni del "New York Times", funzionari che hanno esaminato il dossier temono che Pechino possa ottenere conoscenze sensibili sull’aereo — tramite attività di spionaggio o lo sviluppo di legami di sicurezza tra Riad e la Cina. 

La Defense Intelligence Agency avrebbe messo a punto un rapporto esteso che analizza i vettori di rischio: esposizione di componenti critici, accesso a software ed aggiornamenti, vulnerabilità nella catena di fornitura e potenziali exploit derivanti da cooperazioni logistiche o di manutenzione. Per un sistema complesso come l’F‑35 — basato su stealth, sensor fusion e capacità network‑centric — la divulgazione anche parziale di elementi progettuali o di codice può erodere il vantaggio operativo e creare superfici d’attacco cibernetiche e RF significative. Fonti pentagonali hanno descritto il quadro come un equilibrio delicato tra interessi geopolitici e la tutela delle tecnologie sensibili. La decisione finale dovrà dunque contemperare le ricadute strategiche in Medio Oriente con le implicazioni per la superiorità aerea e la sicurezza nazionale degli alleati.