Aerei F‑35: l'intesa con Riad inaugura una nuova fase strategica
Modernizzazione, trasferimento tecnologico ed integrazione delle difese regionali
L'approvazione da parte del presidente Donald Trump della vendita di aerei caccia F‑35 all'Arabia Saudita, comunicata alla vigilia della visita del principe ereditario Mohammed bin Salman a Washington, segna l'avvio di una fase più profonda nella cooperazione militare bilaterale. L'intesa non si limita alla fornitura di piattaforme avanzate, ma prevede un pacchetto integrato di modernizzazione, trasferimento tecnologico e localizzazione dei sistemi, addestramento congiunto e scambio di intelligence, pensato per elevare la capacità operativa del Regno e la sua integrazione nelle architetture di sicurezza regionali ed alleate.
La partnership prende spunto da precedenti nodi strategici condivisi: dalla coalizione per la liberazione del Kuwait nel 1991 —dove Stati Uniti ed Arabia Saudita furono attori cardine— alla nascita della coalizione globale anti‑Isis nel 2014, il cui primo incontro si svolse a Gedda sotto presidenza saudita.
Sul piano operativo, Riad e Washington hanno intensificato la cooperazione attraverso esercitazioni congiunte in ambito aereo, navale e difesa missilistica: nelle ultime cinque stagioni sono state ufficializzate 13 esercitazioni, l'ultima delle quali, denominata "Quincy‑1", si è svolta agli inizi di novembre presso la base americana di Fort Irwin coinvolgendo le componenti terrestri di entrambe le forze.
Funzionari sauditi attribuiscono a queste attività un incremento significativo della prontezza operativa e dell'interoperabilità con gli Stati Uniti ed i loro partner. L'ingresso degli aerei F‑35 nel portafoglio militare di Riad, oltre a riequilibrare capacità capaci di deterrenza e proiezione, apre scenari nuovi per cooperazione industriale e per l'integrazione delle difese aeree e missilistiche nell'ecosistema Nato‑aligned della regione.
AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency