Airbus ha rivisto al ribasso l’obiettivo di consegne per il 2025, portandolo a 790 aerei (vedi AVIONEWS) rispetto ai 820 previsti in precedenza (‑3,7%), a causa di un problema di qualità riscontrato su pannelli della fusoliera della famiglia A-320. L’azienda attribuisce l’anomalia ad un recente difetto di fornitura che ha rallentato il flusso delle consegne; non è stato chiarito se ciò avrà impatti anche sul 2026. 

In una prima stima Airbus ha indicato che fino a 628 esemplari A-320 nel mondo potrebbero richiedere ispezioni: si tratta del numero massimo potenzialmente interessato, non della quantificazione degli aeromobili effettivamente difettosi. 

Le verifiche —in corso e progressivamente in grado di escludere velivoli non coinvolti— stanno riducendo giorno dopo giorno il conto degli aeromobili sottoposti ad azione correttiva. L’azienda aveva descritto il problema come “contenuto”, riferendosi ad un numero limitato di pannelli metallici. La fusoliera, componente primaria dell’integrità strutturale, è realizzata con pannelli progettati per massimizzare rapporto resistenza/peso; qualsiasi anomalia richiede controlli mirati e, se necessario, interventi puntuali. 

Nonostante la revisione delle consegne, le previsioni finanziarie rimangono invariate: l’Ebit rettificato dovrebbe attestarsi intorno a 7,0 miliardi di Euro. Nei giorni scorsi Airbus aveva anche invitato i clienti ad adottare “misure precauzionali immediate” per la sostituzione di software correlato ad un precedente problema, sollevando il timore di grounding estesi; tuttavia molte compagnie hanno infine segnalato cancellazioni minime o nulle. La notizia ha pesato sul titolo: le azioni Airbus sono crollate di oltre il 10% dopo l’annuncio, per poi recuperare circa l’1,5% nelle contrattazioni mattutine a Parigi.