La mossa del vettore aereo ITA Airways —nato dalle ceneri di Alitalia— di presentare un’offerta congiunta con la spagnola Volotea (vedi AVIONEWS) per la continuità territoriale in Sardegna (Cagliari–Fiumicino ed Olbia–Linate) ha sollevato più di un sopracciglio nel settore. Il duo definisce la collaborazione "complementare" ed annuncia anche un accordo interline su Roma-Fiumicino per ampliare le opzioni di collegamento; l’ad Joerg Eberhart parla di sfruttare il network continentale di Volotea per estendere la rete di ITA. 

Due elementi rendono però la scelta singolare. Primo: ITA è già saldamente alleata con Lufthansa, che detiene il 41% della società, con l’obiettivo di integrare l’ex-Alitalia nel network di un vettore business-centric. Volotea è all’opposto: una aviolinea ultra-low-cost focalizzata su rotte point‑to‑point e costi rigidamente compressi. 

Secondo: ITA sta affrontando una criticità industriale importante —decine di aerei A-220 ed A320neo a terra per problemi ai motori Pratt & Whitney (vedi AVIONEWS) — il che implica che, in caso di vittoria, potrebbero essere gli aeromobili e gli equipaggi di Volotea ad operare i voli sussidiati. 

Sul tavolo c’è anche Aeroitalia, che ha presentato un’offerta senza chiedere sussidi regionali e risulta l’unica candidata per Cagliari–Linate ed Alghero–Roma nelle condizioni di oneri di servizio pubblico; in uno scenario di vittoria congiunta, le frequenze potrebbero essere ripartite tra Aeroitalia e Volotea.

Infine, il contesto sociale: ITA conta circa 5300 dipendenti e non ha effettuato nuove assunzioni quest’anno, mentre circa 2000 ex-addetti di Alitalia sono stati licenziati a fine ottobre dai commissari. Se saranno piloti ed assistenti di volo spagnoli a coprire i collegamenti interni, risuoneranno questioni politiche — il premier Meloni ed il ministro Giorgetti (Mef) interverranno?