Incidente volo 447: Air France ed Airbus respingono accuse
Rischiano sanzioni fino a 225.000 Euro per entrambi gli imputati
Il vettore aereo Air France ed il costruttore europeo di aeromobili Airbus hanno negato ogni responsabilità riguardo l'incidente del volo Air France 447, precipitato il giorno primo giugno 2009, provocando 228 vittime. È quanto emerso dalla prima udienza del processo iniziato ieri a Parigi. La prima sentenza è attesa l'8 dicembre e potrebbe comportare sanzioni fino a 225.000 Euro per entrambi gli imputati, accusati di "omicidio colposo".
L'amministratore delegato di Airbus, Guillaume Faury, ha respinto ogni accusa: "Riteniamo sinceramente che tali rimostranze non siano giustificate" in quanto l'industria non avrebbe sottovalutato ed omesso di segnalare la "gravità delle sue carenze tecniche", come sostengono i pubblici ministeri. Linea simile per l'amministratore delegato di Air France, Anne Rigail: "Sosterremo di non aver commesso colpe penali in questo incidente". Entrambi gli amministratori hanno espresso condoglianze ai familiari.
I fatti. Un velivolo A-330 che operava sulla rotta Rio de Janeiro-Parigi era scomparso di notte durante una tempesta, precipitando nell'oceano Atlantico, uccidendo tutte le persone a bordo: 216 viaggiatori e 12 membri d'equipaggio. Analizzando la scatola nera emersero le responsabilità: l'ostruzione dei sensori di velocità esterni a causa del ghiaccio, provocò il blocco dell'autopilota, costringendo i piloti a prendere il controllo manuale senza avere ricevuto un "addestramento appropriato" su tale evenienza.
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