Trasporto aereo (2) e gestori: Fit-Cisl: "rinnovo inadeguato"
Sindacato proclamerà sciopero del settore

Fit-Cisl rende noto in un comunicato-stampa che: “Non siamo disponibili a rinnovare contratti con modalità che, da un lato avvantaggiano le aziende facendogli uno sconto di trenta mesi di emolumenti economici e, dall’altro, danneggiano le lavoratrici ed i lavoratori del settore con una forte perdita di diritti previdenziali, di salario diretto ed indiretto con la logica del ‘rinnovi 66 mesi di contratto e ne paghi 36’ ovvero far finta che il trascorrere del tempo sia neutro e, dopo trenta mesi di mancato rinnovo contrattuale trascorsi infruttuosamente, cancellarli con un colpo di spugna e spostare la decorrenza del contratto dal primo gennaio 2022 al primo giugno 2025, creando un notevole e intollerabile nocumento agli stessi lavoratori. Il Ccnl Trasporto aereo, sezione gestori, è scaduto il 31/12/2022 e la prossima scadenza, secondo la proposta aziendale, verrebbe fissata a fine 2027. È improponibile pensare di coprire un periodo così ampio con un rinnovo che non offre un corrispondente miglioramento né sul piano economico né su quello normativo”.
La nota emessa da Fit-Cisl prosegue: “La firma su un rinnovo contrattuale deve essere a favore dei lavoratori e non deve penalizzarli in alcun modo, come avviene in questo caso”.
“La proposta contrattuale non garantisce aumenti salariali in linea con il costo attuale della vita e non tutela il potere d’acquisto degli stipendi, già fortemente erosi dall’inflazione. Senza contare la perdita di diritti previdenziali su 24 mesi. Per la parte economica, gli aumenti sui minimi tabellari sono insufficienti, sia per l’importo complessivo che per l’erogazione prevista in tre tranche (come se si trattasse di un normale rinnovo) con una quota iniziale troppo bassa e l’ultima prevista solo cinque mesi prima della scadenza del contratto; l’una tantum che dovrebbe coprire due anni e mezzo di vacanza contrattuale è totalmente inadeguata se si considerano i significativi utili registrati dalle aziende nel periodo di riferimento; marginale l’incremento della percentuale a carico delle aziende destinata al fondo PrevAer considerato che non tutti i lavoratori aderiscono al fondo stesso; mortificante l’aumento dell’indennità di presenza di soli tre Euro, seppur ripartita a 12 mesi”.
“Entrando nel merito delle criticità normative –afferma ancora la Federazione dei trasporti cislina– segnaliamo la mancata concessione di almeno una giornata in più di ferie, utile per garantire il recupero psicofisico dei lavoratori e sostenere una reale conciliazione vita/lavoro, esigenza più volte rappresentata ma finora ignorata dalle aziende; per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, non riteniamo congruo l’aumento della quota prevista in 10 Euro al mese, una cifra che non corrisponde al costo effettivo per l’azienda, al netto di sgravi fiscali di cui beneficia”.
“Per tutte queste ragioni invitiamo i gestori aeroportuali a riconsiderare la proposta che risulta nettamente distante rispetto alle richieste formulate nella piattaforma di rinnovo contrattuale. Chiediamo -sottolinea ancora Fit-Cisl- soluzioni più eque e coerenti con le necessità di un intero comparto, soprattutto alla luce dei dati relativi al triennio 2023-2025 che certificano utili milionari e prospettive di ulteriore crescita. Non è accettabile che a fronte di simili risultati economici, si continui a negare un giusto riconoscimento a chi garantisce ogni giorno il funzionamento degli aeroporti. Non arretreremo di un solo passo e non accetteremo compromessi ma continueremo con determinazione a rivendicare un Ccnl che tuteli diritti, sicurezza e salari dignitosi per tutte le lavoratrici e i lavoratori coinvolti”.
“Già a partire dai prossimi giorni -conclude la Federazione cislina- si avvieranno i processi per proclamare i necessari scioperi nel settore”.
Sull'argomento vedi anche le notizie pubblicate da AVIONEWS 1 e 2.
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