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CLARA MOSCHINI

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Nessun posto in aereo, rischia di saltare trapianto di rene

Alessandro Cocuzza: "Assurdo che compagnie non riservino uno-due posti per tali situazioni"

Un professore in pensione di 64 anni, Alessandro Cocuzza, che vive in provincia di Messina, sarebbe dovuto partire per Bologna per un doppio trapianto di rene all'ospedale "Sant’Orsola". Viene avvisato durante la notte. Cerca subito un collegamento aereo, ma presto scopre che i vettori che operano la tratta non riservano posti a sedere per casi urgenti come il suo. I test rivelano che un organo non è compatibile e resta l'amarezza per l'odissea aerea.

"Era il 28 gennaio 2024". "C’era un volo Ryanair ma non c’era nemmeno un posto disponibile: credevo che per una persona che deve prendere un aereo per una questione così vitale come un trapianto, le compagnie di volo tenessero a disposizione un posto, uno spazio ed invece nulla. Ho atteso fino alle 10:25 del mattino dopo e su un volo Wizz Air c’erano due posti liberi, ma liberi perché non erano stati acquistati, non perché erano riservati a casi come il mio", spiega Cocuzza

"È incomprensibile ed assurdo che lo Stato non intervenga affinché le compagnie riservino uno-due posti per queste situazioni. Altrettanto assurdo -conclude- che le aerolinee stesse non lo prevedano nel loro codice etico. Un paziente, che deve recarsi d’urgenza a sottoporsi ad un trapianto e non trova collegamenti a disposizione, vista la durata limitata degli organi espiantati rischia di perdere un’occasione vitale che chissà quando e se si presenterà più". 

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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