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CLARA MOSCHINI

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ITA-Lufthansa: il tempo passa, opportunità o rischio?

Elezioni europee potrebbero causare ulteriore rinvio oltre il 6 giugno

C'è tempo fino al 6 giugno 2024. Entro quella data gli uffici della commissione europea per la concorrenza, guidata da Margaret Vestager, decideranno le sorti del matrimonio fra il Gruppo tedesco dell'aviazione Lufthansa ed il vettore aereo di bandiera ITA Airways, controllato al 100% dal ministero dell'Economia e delle finanze (Mef) italiano. Questo periodo per alcuni rappresenta un'opportunità, per altri mette a rischio l'accordo. Vediamo perché.

Secondo i più pessimisti, considerato che mancano quattro mesi alle elezioni europee, la commissione per la concorrenza difficilmente metterà mano su un dossier così delicato prima del voto (⁦dal 6 al 9 giugno 2024⁩): perciò ci sarà un ulteriore rinvio della decisione da parte di Bruxelles. "Una dannosa ansia da controllo burocratico", la chiamano, che costringerà le due aerolinee a spendere ulteriori soldi. Tanto che il management di ITA non ha pubblicato il bilancio annuale 2023: che sarebbe in rosso, nonostante le attese del break-even.

Su questo punto si fonda la tesi degli ottimisti: per evitare ulteriori problemi finanziari (la storia di Alitalia insegna) il Governo Meloni vuole assicurarsi il via libera di Bruxelles cedendo slot aeroportuali e rotte a lungo raggio, ma da qui a giugno avrebbe anche tutto il tempo per fare marcia indietro. Perché? Perché l’Italia ha un potenziale di mercato che garantirebbe "la presenza di una compagnia di livello" che potrebbe servire 180 destinazioni intercontinentali, "cosa impossibile se facesse parte di un grosso Gruppo" come Lufthansa.

A mettere tutti d'accordo, o quasi, è il fatto che "non c’è una logica industriale" in questo rinvio da parte di Bruxelles. Sarebbe solo una partita politica, in quanto "si tratta di qualche cessione di slot per rotte continentali e di altri aggiustamenti facilmente gestibili". In questa scacchiera c'è quindi chi muove le pedine per fare in modo che il Governo Meloni tenga in mano il 51% di ITA, e coloro che non vedono l'ora di cederla al 100% per non far pagare i debiti ai contribuenti italiani.

Gic - 1256756

AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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