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CLARA MOSCHINI

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Vecchi aerei per far volare quelli nuovi

Velivoli vetusti spogliati dei componenti mentre aerolinee aspettano nuovi jet

Le consegne dei nuovi velivoli ai vettori aerei hanno segnato continui ritardi a causa della pandemia. Il fenomeno ha riguardato tutti i principali produttori: Airbus, Boeing, Embraer, Bombardier. Con l'inizio del 2023 la situazione sta lentamente migliorando, ma le aerolinee hanno studiato e messo in campo un piano B: trattenere più a lungo i vecchi aeromobili, riparandoli o revisionandoli; ciò ha aumentato notevolmente la domanda di componenti e manodopera.

"Al momento ci sono problemi di catena di approvvigionamento nell'industria aeronautica in cui queste parti di grande valore, realizzate con materiali spesso rari e preziosi, non possono essere prodotte velocemente. Quindi le compagnie aeree e le società di manutenzione devono trovare una fonte alternativa", ha spiegato Lee McConnellogue, amministratore delegato di Ecube, società che fornisce servizi di smaltimento aerei.

Parole confermate anche dai dati della società di analisi di settore Center for Aviation (Capa): nel 2022 sono stati dismessi solo 273 aerei commerciali. Si tratta del minimo storico da 20 anni a questa parte. Un numero che equivale alla metà dei velivoli ritirati nel 2019. Questo proprio perché i proprietari di aerei prossimi alla pensione, per tenerli operativi utilizzano componenti di vecchi aeromobili dismessi. Il business delle parti usate prima della pandemia valeva dai tre ai cinque miliardi di dollari. Intanto, si stima che oggi i servizi di manutenzione a livello globale varranno 94 miliardi di dollari (+22%). 

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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