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CLARA MOSCHINI

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Aeroporti Parigi: tassisti paralizzano Orly e Roissy in protesta contro tariffe e Vtc

"Blocchi statici" mattutini hanno generato disagi per i viaggiatori

La protesta, che dura da settimane, minaccia un'escalation in vista del "Roland Garros" se il governo non interverrà su nuove tariffe sanitarie e concorrenza sleale

La capitale francese si è svegliata questo lunedì mattina sotto il segno della protesta dei tassisti, che hanno attuato "blocchi statici" simultanei e strategici davanti ai due principali scali aeroportuali della città: Roissy-"Charles de Gaulle" a nord, e Orly a sud. L'azione, iniziata alle 6:00 e protrattasi fino alle 8:00, ha causato notevoli disagi per i viaggiatori ed ha riacceso i riflettori su una vertenza che infiamma il settore da diverse settimane.

La mobilitazione dei tassisti francesi non è infatti nuova. Da mesi la categoria lamenta una situazione insostenibile, aggravata da due fattori principali: le nuove tariffe imposte per il trasporto sanitario e la concorrenza, ritenuta sleale, dei veicoli con conducente (Vtc), come Uber e servizi simili. La questione delle tariffe sanitarie, in particolare, riguarda il rimborso delle corse per i pazienti, un settore tradizionalmente cruciale per il reddito di molti tassisti. Le nuove condizioni, secondo i sindacati, ridurrebbero significativamente la loro marginalità, mettendoli in difficoltà economiche.

Già nelle scorse settimane, la protesta aveva assunto diverse forme, inclusi cortei lumaca e raduni presso punti nevralgici della città. La sede del ministero dei rasporti, in Boulevard Raspail è diventata un punto di ritrovo quasi quotidiano per i manifestanti, testimoniando la persistenza del malcontento.

Il blocco di oggi: un avvertimento

Emmanuelle Cordier, presidente della Federazione Nazionale dei Taxi (Fndt), ha confermato alla stampa locale che Roissy e Orly "sono stati occupati come previsto dalle 6 del mattino". Dominique Buisson, segretario della federazione, ha chiarito la natura del "movimento statico": "Se vi piazzate davanti ai terminal, nessuno può arrivarci". L'obiettivo era chiaro: impedire l'accesso ai terminal e bloccare il traffico in entrata e in uscita dagli aeroporti, pur senza specificare il numero esatto di veicoli coinvolti. La polizia aeroportuale e le autorità dell'aviazione civile francese (Direction générale de l'aviation civile - Dgac) hanno monitorato attentamente la situazione per garantire la sicurezza, sebbene non siano stati segnalati incidenti gravi.

Nonostante l'impatto diretto sui flussi aeroportuali, il servizio di monitoraggio del traffico Sytadin ha segnalato alle 9:10 un ritorno alla "normalità" nella circolazione generale dell'Île-de-France. Sebbene la somma delle code su tutte le arterie stradali della regione parigina ammontasse a 328 km, questo dato rientrava nella media per un lunedì mattina, suggerendo che l'azione, pur mirata, non ha paralizzato l'intera regione come a volte accade in occasione di scioperi più estesi.

Dopo la protesta mattutina negli aeroporti, i tassisti si sono nuovamente diretti verso Boulevard Raspail, rafforzando la loro pressione sul governo. Buisson ha lanciato un avvertimento chiaro: "Oggi andiamo morbidi, ma da mercoledì ci sarà davvero un blocco se le riunioni non daranno altri risultati". Questa dichiarazione preannuncia una possibile escalation della mobilitazione proprio nei giorni in cui Parigi ospiterà il prestigioso torneo di tennis del "Roland Garros" (dal 26 maggio al 9 giugno 2025), un evento che attira migliaia di turisti e visitatori da tutto il mondo. Un blocco più massiccio durante questo periodo potrebbe causare danni significativi all'immagine e all'economia della città.

La situazione rimane tesa, con i sindacati dei tassisti determinati a ottenere risposte concrete dal governo. La palla passa ora al ministero dei trasporti e al governo francese, che dovranno trovare una soluzione per placare la protesta prima che si trasformi in una vera e propria crisi dei trasporti. Parallelamente alla protesta dei tassisti, a Parigi sono scesi in piazza anche gli agricoltori, che con i loro trattori si sono radunati davanti alla sede del Parlamento, evidenziando un clima generale di malcontento sociale e di pressioni sul governo su più fronti.

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