It does not receive public funding
Editor in chief:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Aggressioni nei trasporti. Pellecchia (Fit-Cisl): "La vita non è un rischio del mestiere"

Messaggio lanciato dal segretario generale a margine di una tavola rotonda al congresso

“Troppi lavoratori continuano a subire violenze fisiche e verbali ogni giorno, spesso nella totale assenza di tutele operative. Considerato che il decreto legislativo 81/2008, all'articolo 28, stabilisce che la valutazione dei rischi deve riguardare 'tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari', i rischi derivanti da atti di violenza o aggressione sul luogo di lavoro devono essere inseriti nel Documento valutazione dei rischi (Dvr) di tutte le aziende del settore": è il messaggio lanciato dal segretario generale Fit-Cisl, Salvatore Pellecchia, a margine della tavola rotonda “Insieme per il contrasto alle aggressioni del personale dei trasporti: quanto già fatto e quanto ancora da fare”, organizzata in occasione del XIII congresso nazionale in corso fino a domani a Santa Margherita di Pula (vedi AVIONEWS).

“La vita non è un rischio del mestiere e il mestiere non può mettere a rischio la vita –prosegue-. Ma le sole norme non bastano. Alla luce della natura emergenziale del problema delle aggressioni, accanto agli strumenti legislativi, è l’impiego dell’intelligenza artificiale può rappresentare un valido strumento grazie alla creazione di banche dati condivise tra i diversi soggetti del settore ferroviario, del trasporto pubblico locale e del trasporto aereo. Questo sistema permetterebbe di realizzare una mappatura degli episodi di aggressioni utile per effettuare un'analisi degli infortuni e sviluppare modelli predittivi in grado di prevenire situazioni di rischio”.

Il segretario generale ha inoltre ribadito l’urgenza di recuperare, aggiornare e rendere operativi su tutto il territorio nazionale i protocolli di sicurezza sottoscritti nel 2022 con il ministero dell’Interno, il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e gli altri stakeholder, sia per il trasporto pubblico locale che per quello ferroviario.

Nei protocolli –evidenzia il segretario generale Fit-Cisl– oltre ad un puntuale monitoraggio del fenomeno ci sono tutta una serie di azioni che a nostro avviso possono mitigare il fenomeno e fungere da efficace deterrente. Tra le misure previste dal protocollo: istituzione di un Osservatorio nazionale permanente per il monitoraggio degli episodi di aggressione; numero diretto di emergenza tra lavoratori e forze dell’ordine; sanzioni per chi aggredisce operatori del trasporto; attivazione di tavoli tematici e prefettizi, con la partecipazione di tutte le parti coinvolte; aggiornamento della normativa su sicurezza, polizia e regolarità dei servizi di trasporto; investimenti in tecnologie di sicurezza, videosorveglianza e dotazioni minime obbligatorie per i nuovi mezzi; cabine protette per gli autisti e sistemi di controllo accessi in stazioni e terminal; Presenza di personale addestrato, guardie giurate.

“Per la Fit-Cisl –conclude Pellecchia– garantire ambienti di lavoro sicuri è anche fondamentale per affrontare la crescente carenza di autisti e personale qualificato, che sta mettendo in difficoltà l’intero comparto. Un settore sicuro è un settore attrattivo: lo dobbiamo non solo a chi lavora oggi, ma anche a chi vogliamo formare e assumere domani”.

Photo gallery Il segretario generale Fit-Cisl, Salvatore Pellecchia, a margine della tavola rotonda “Insieme per il contrasto alle aggressioni del personale dei trasporti: quanto già fatto e quanto ancora da fare”, organizzata in occasione del XIII congresso nazionale in corso dal 27 al 30 maggio 2025 a Santa Margherita di Pula (Cagliari)
red/f - 1264005

AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
Related
Similar