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CLARA MOSCHINI

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Interrogazione sulla controversia cessione ramo azienda Alitalia e sorte incerta dipendenti

Convocazione urgente tavolo negoziale per evitare dramma sociale e per ricollocazione stabile

Presentata dal senatore Tino Magni (Misto-Avs)

"Ai ministri delle Imprese e del made in Italy, del Lavoro e delle politiche sociali e dell'Economia e delle finanze - 

Premesso che:

in seguito alla pubblicazione della sentenza n. 99 del 2025 della Corte costituzionale, intervenuta nella vicenda che riguarda la controversa cessione di ramo d'azienda Alitalia, le sorti di ben 1927 dipendenti di Alitalia e 36 di Cityliner che nel 2021 non sono stati assorbiti in ITA, appaiono sempre più incerte;

com'è noto, la Corte era stata chiamata dal Giudice del lavoro del Tribunale di Roma ad esprimersi sulla questione di legittimità del decreto interpretativo con il quale il Governo, nell'autunno 2023, aveva blindato l'esclusione dei dipendenti di Alitalia-Sai (Società aerea italiana) in amministrazione straordinaria dal passaggio della compagnia in ITA che, prima della vendita a Lufthansa, era di proprietà dello Stato;

il giudizio di merito verte sul diritto alla conservazione del posto di lavoro per i lavoratori esclusi dal perimetro della compravendita, in quello che è a parere dell'interrogante, un contesto di continuità aziendale e non la semplice cessione di un ramo d'azienda;

secondo l'ordinanza di rimessione del Tribunale di Roma, il decreto interpretativo del 2023 era stato introdotto per condizionare l'esito dei giudizi in corso e per negare, in contrasto con l'articolo 2112 del codice civile, il diritto dei dipendenti di Alitalia, addetti al lotto 'Aviation', di continuare a lavorare con ITA Airways, società che ha acquistato il complesso per l'importo simbolico di un Euro. La Corte costituzionale, tuttavia, ha dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale poste dal giudice, in quanto fondate su un 'erroneo presupposto interpretativo': in pratica la normativa del 2023 si sarebbe limitata ad aggiungere un'ulteriore ipotesi a quelle disciplinate dal decreto legislativo n. 270 del 1999 'già idonee a fornire la soluzione del caso di specie, per la finalità liquidatoria che le caratterizza';

restano comunque aperte da una parte la questione dei creditori di Alitalia, fra i quali tantissimi lavoratori e dall'altra la questione relativa agli slot ed alle quote Ets, posto che in base alla normativa comunitaria i permessi di decollo e atterraggio non possono essere venduti come un bene a sé stante, se non quando una compagnia venga comprata in continuità;

nonostante il fatto che il Giudice di merito non sia tenuto ad uniformarsi alla sentenza della Corte costituzionale, che ha solo dichiarato l'inammissibilità delle questioni poste, ma ha evitato di pronunciarsi sull'oggetto del contendere, sono del tutto comprensibili le preoccupazioni di quasi duemila lavoratori, dato che in assenza di un pronto intervento delle istituzioni vedranno scadere la cassa integrazione a fine ottobre e a quel punto verrà dato corso alla procedura di licenziamento collettivo;

considerato che:

da notizie di stampa si apprende che la consultazione tra i sindacati, Alitalia-Sai in amministrazione straordinaria ed Alitalia Cityliner in amministrazione straordinaria svoltasi nella giornata del 14 luglio 2025, a fronte della trasmissione della lettera, datata 9 luglio, dell'apertura delle procedure di licenziamento collettivo, ha avuto esito negativo;

appare evidente, a parere dell'interrogante, la necessità di interventi di sostegno al reddito dei lavoratori, anche a fronte di un procedimento di ricollocamento e formazione,

si chiede di sapere:

se i ministri in indirizzo non ritengano urgente una convocazione del tavolo negoziale presso i competenti uffici, alla presenza del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, del ministro delle Imprese e del made in Italy e del ministro dell'Economia e finanze al fine della prosecuzione del confronto;

in definitiva, se i ministri non ritengano di dover intervenire per evitare un dramma sociale di vaste proporzioni, garantire le più ampie tutele sociali conservative e di adoperarsi, affinché tutti i lavoratori coinvolti (inclusi coloro i quali sono attualmente impiegati a tempo determinato) vengano ricollocati stabilmente, a partire dal comparto aereo-aeroportuale-indotto, anche con interventi che consentano il rinnovo delle abilitazioni/brevetti, ormai in scadenza, dei lavoratori interessati". (4-02265)

red/f - 1264947

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