Domani sciopero in Francia: attesi disagi nei trasporti; mobilitati 80.000 agenti
L'Aviazione civile annuncia cancellazioni collegamenti aerei, in particolare nel sud del Paese

A rischio anche la circolazione stradale e ferroviaria. Il ministro dell'Interno ad interim, Bruno Retailleau, ha promesso un approccio "tolleranza zero" verso blocchi e violenze
Con le principali organizzazioni sindacali e civili che hanno proclamato uno sciopero interprofessionale nazionale per mercoledì 10 settembre, domani si prospetta una giornata di forte tensione in tutta la Francia. La mobilitazione, originariamente nata come protesta contro il progetto di bilancio dell'ormai ex-governo di François Bayrou, si è estesa a numerose rivendicazioni sociali e fiscali, attirando il sostegno di partiti di sinistra come il Nuovo Fronte Popolare.
Si prevede che la giornata sarà caratterizzata da manifestazioni in oltre quaranta città e da azioni mirate di blocco delle infrastrutture, con il rischio di pesanti disagi per la circolazione. I servizi di intelligence territoriali prevedono una partecipazione fino a 100.000 persone, sebbene la recente caduta del governo Bayrou possa portare ad una leggera riduzione della mobilitazione.
Disagi nei trasporti: le misure preventive della Dgac
La Direzione generale dell'aviazione civile (Dgac) ha emesso oggi un comunicato ufficiale in cui conferma che anche il settore del trasporto aereo sarà interessato dallo sciopero. Per minimizzare i disagi, l'autorità ha annunciato l'applicazione del servizio minimo serale nei centri di controllo aereo di Aix-en-Provence e nell'aeroporto di Marsiglia-Provenza. Ha inoltre richiesto alle compagnie aeree di ridurre del 50% il programma dei voli previsti tra le 18:00 e le 24:00 negli aeroporti di Nizza, Bastia, Ajaccio, Figari e Calvi.
Sebbene ciò rappresenti solo una cinquantina di collegamenti aerei su oltre 10.000 totali, si prevedono comunque ritardi e interruzioni in tutti gli aeroporti francesi. L'autorità ha pertanto invitato i passeggeri ad informarsi presso le proprie compagnie e, se possibile, a posticipare il viaggio.
Non solo l'aviazione, ma anche il trasporto su gomma e ferroviario sarà a rischio. Gli organizzatori hanno preannunciato blocchi a depositi petroliferi, piattaforme logistiche e autostrade, in particolare al boulevard Périphérique di Parigi. Anche le operazioni di "pedaggio libero" potrebbero compromettere la circolazione su strada, replicando le tattiche di protesta già viste in passato.
La risposta del governo
In risposta alla crescente mobilitazione, il ministro dell'Interno ad interim, Bruno Retailleau, ha annunciato la mobilitazione di 80.000 tra poliziotti e gendarmi in tutto il Paese. Retailleau, pur dimissionario, resta in carica per la gestione degli affari correnti e ha dato istruzioni per un approccio di "massima fermezza", ribadendo che non sarà tollerato "alcun blocco, nessuna violenza, nessuna azione di boicottaggio". La polizia di Parigi ha espresso particolare preoccupazione per la capitale e la sua cintura, dove si temono blocchi stradali e sabotaggi ai trasporti pubblici.
Cgt, uno dei principali sindacati, ha formalmente aderito all'agitazione sindacale il 27 agosto scorso, definendo la giornata come "una prima tappa riuscita" e un passo verso la "costruzione di uno sciopero" che potrebbe proseguire oltre il 10 settembre. Altri sindacati, come Solidaires, hanno espresso il loro sostegno, mentre l'intera intersindacale ha già indetto una nuova mobilitazione per giovedì 18 settembre con l'obiettivo di "far sentire le esigenze sociali" e ottenere aumenti salariali, giustizia fiscale e la revoca della riforma delle pensioni.
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