La Regione Umbria ha inserito nel Defr 2026-2028 il piano per trasformare l’aeroporto internazionale “San Francesco d’Assisi” in uno scalo capace di movimentare un milione di passeggeri annui. Il pacchetto di investimenti previsto ammonta a 6,8 milioni di Euro: 5,1 provenienti dal Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027 e 1,7 di cofinanziamento a carico di Sase SpA (Società di gestione dello scalo umbro). Il cronoprogramma prevede l’avvio dei cantieri nel 2026 ed il completamento degli interventi entro il 2028: ampliamento degli spazi del terminal, riqualificazione della pista e del piazzale antistante gli hangar, realizzazione di un nuovo deposito per i mezzi di rampa ed aggiornamenti tecnologici per i sistemi aeroportuali. 

Obiettivo strategico: aumentare capacità e qualità del servizio per sostenere i flussi turistici e le filiere esportative locali. Lo scalo ha già registrato una crescita significativa: dai 219 mila passeggeri del 2019 si è passati a 534 mila nel 2024; nei primi dieci mesi del 2025 i transiti hanno superato quota 570 mila, con chiusura annuale probabile oltre i 600 mila. Per consolidare questo trend, si lavorerà anche sul portafoglio rotte: nel 2026 sono previste attività per potenziare destinazioni e frequenze. Sul tavolo resta la proposta commerciale di Ryanair, che offre di incrementare investimenti se venisse soppressa la tassa comunale di 6,50 Euro a passeggero — una rinuncia stimata in circa 2,2 milioni gestibili tramite Sviluppumbria (azionista di maggioranza di Sase). La Regione, invece, privilegerebbe rotte verso hub come Parigi, Madrid e Francoforte. È inoltre partito l’iter per la “continuità territoriale” e nel primo semestre 2026 l’assemblea dei soci nominerà la nuova governance, chiamata a definire la strategia commerciale per portare lo scalo umbro al passo successivo.