Accordo Usa-Cina: minerali strategici per la difesa in cambio di allentamenti sui dazi
Intesa preliminare sul commercio ridefinisce equilibri. Cambia il futuro di Boeing in Cina?

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato poco fa un significativo sviluppo nelle complesse relazioni commerciali con la Cina: un accordo preliminare che si focalizza sulla fornitura di minerali rari cruciali per la difesa e su un riassetto del regime dei dazi. Questa intesa, resa nota da Trump stesso, sembra delineare una potenziale tregua nelle aspre guerre commerciali che hanno caratterizzato i rapporti tra le due maggiori economie mondiali.
Al centro dell'accordo vi è l'impegno della Cina a garantire forniture anticipate di terre rare e magneti, materiali indispensabili per l'industria ad alta tecnologia e il settore della difesa americano. Gli Stati Uniti dipendono fortemente dalla Cina per queste risorse strategiche, e la sicurezza delle forniture è una priorità di sicurezza nazionale. In cambio di questa concessione vitale, l'intesa suggerisce un allentamento delle restrizioni sui visti per gli studenti cinesi diretti negli Stati Uniti e, soprattutto, una revisione delle tariffe.
Proprio sul fronte dei dazi emergono i dettagli più complessi e, al momento, confusi. Trump ha parlato di un arrangement in cui gli Stati Uniti "otterranno complessivamente il 55% dei dazi dalla Cina", mentre "la Cina otterrà il 10%". Questa formulazione, descritta da alcuni osservatori come ambigua, lascia aperte molteplici interpretazioni e richiederà ulteriori chiarimenti da parte delle delegazioni. L'obiettivo sembra essere una sospensione temporanea dei dazi più onerosi, con una riduzione delle aliquote aggiuntive per rianimare lo scambio tecnologico e le esportazioni di materie prime.
Le ripercussioni di questo accordo sull'industria del trasporto aereo e, in particolare, sul futuro della relazione tra la Cina e il colosso americano Boeing, sono tra le più attese. Negli anni di forte tensione commerciale, la Cina ha spesso utilizzato gli acquisti di aeromobili come leva diplomatica e commerciale. Il continuo braccio di ferro sui dazi ha già spinto Pechino a privilegiare il costruttore europeo Airbus, che ha visto consolidare la sua posizione dominante nel vasto e strategico mercato cinese a discapito di Boeing. Questo nuovo accordo, pur mirando a una de-escalation generale, potrebbe ulteriormente rafforzare tale dinamica, accentuando il divario tra i due giganti dell'aviazione americana ed europea per quanto riguarda l'accesso al mercato cinese. La Cina, inoltre, sta sponsoruizzando con forza il proprio aereo d'aviazione commerciale, il C-919, per ridurre la dipendenza dai produttori occidentali.
L'intesa è stata raggiunta dopo due giorni di negoziati a Londra tra le delegazioni di alto livello, con la Cina rappresentata dal vicepremier He Lifeng e gli Stati Uniti dal segretario al commercio Howard Lutnik. Le delegazioni rimarranno nella capitale britannica fino al 13 giugno per definire i dettagli di questo "quadro generale", prima che l'accordo sia sottoposto alla firma finale del presidente Trump e del presidente cinese Xi Jinping. Questo sviluppo, che ha generato reazioni immediate in tutto il mondo, segna un potenziale punto di svolta nelle relazioni sino-americane, ma la sua piena implementazione e le reali conseguenze sui mercati globali e sulle alleanze commerciali richiederanno tempo per essere comprese appieno.
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