Polonia avverte: abbatteremo qualsiasi oggetto che violi il nostro spazio aereo
Varsavia annuncia la linea dura e invita a una risposta unanime della Nato

Il premier Tusk sottolinea la cautela ma conferma la volontà di difesa del territorio
In una conferenza stampa tenutasi oggi a Varsavia, il primo ministro polacco Donald Tusk ha dichiarato che la Polonia non esiterà ad abbattere qualsiasi oggetto che violi il suo spazio aereo e rappresenti una minaccia. La presa di posizione arriva in un momento di tensione con la Russia, segnata da recenti incursioni aeree sia sul territorio polacco che in quello estone, membro della Nato.
"Prenderemo la decisione di abbattere oggetti volanti quando violano il nostro territorio e sorvolano la Polonia, su questo non c'è assolutamente alcuna discussione", ha affermato Tusk. Il suo commento giunge dopo che il presidente ceco Petr Pavel ha esortato la Nato a rispondere con fermezza alle violazioni russe, suggerendo la possibilità di abbattere aerei o droni in caso di necessità.
Le dichiarazioni di Tusk tracciano una linea dura, ma con un approccio cauto in situazioni meno definite. Il primo ministro ha infatti fatto riferimento a un recente episodio in cui due caccia russi hanno sorvolato la zona di sicurezza della piattaforma di perforazione Petrobaltic nel Mar Baltico, senza tuttavia entrare nelle acque territoriali polacche. In questi casi, ha spiegato, "bisogna davvero pensarci due volte prima di decidere azioni che potrebbero innescare una fase molto acuta di conflitto". Il premier ha anche sottolineato l'importanza di una risposta unanime tra gli alleati della Nato, affermando di aver bisogno di "essere assolutamente certo che tutti gli alleati tratteranno la questione esattamente nello stesso modo in cui la trattiamo noi".
Queste tensioni riflettono la preoccupazione comune diffusa tra i membri dell'Alleanza Atlantica. Solo lo scorso venerdì, tre aerei da combattimento russi hanno violato lo spazio aereo dell'Estonia (vedi AVIONEWS), portando Tallinn a convocare una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la prima richiesta formale in 34 anni di adesione. A questo si aggiunge un precedente episodio: tra il 9 e il 10 settembre più di venti droni russi sono entrati nello spazio aereo polacco durante attacchi missilistici in Ucraina, un evento che Varsavia ha definito "un atto di aggressione".
Di fronte a queste provocazioni, l'Alleanza Atlantica ha intensificato la propria prontezza. L'Italia, con i suoi F-35, e altri alleati scandinavi, sono già stati impegnati in operazioni di intercettazione. La situazione continua a evolvere, con i Paesi Nato che cercano un equilibrio tra deterrenza e la necessità di evitare un'escalation incontrollata.
Sull'argomento vedi anche le notizie pubblicate da AVIONEWS 1 e 2.
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