Strategia nazionale per rispondere alle minacce cognitive e cyber
Piano integrato di difesa attiva: intelligence, deterrenza e resilienza infrastrutturale
Il ministero della Difesa Guido Crosetto solleva l’allarme: la guerra ibrida è una minaccia costante che prende di mira infrastrutture critiche, centri decisionali, servizi essenziali e la resilienza degli Stati, con il rischio concreto di danni sistemici. Nel Non paper di Guido Crosetto, "Il contrasto alla guerra ibrida: una strategia attiva", si evidenzia come le offensive odierne siano multilivello — disinformazione, operazioni di guerra cognitiva ed attacchi informatici— e sfruttino la percezione che l’Occidente spesso eviti risposte decise.
Il documento chiede una ridefinizione della postura nazionale ed alleata: dall’attuale atteggiamento prevalentemente contenitivo ad una difesa concreta e proattiva nell’ambito hybrid. Come per le violazioni dello spazio aereo o marittimo, anche le aggressioni ibride richiedono reazioni legittime e tempestive per tutelare sovranità e vulnerabilità critiche. Secondo il testo, l’Italia è oggi sotto pressione sistematica —le “bombe hybrid” continuano a colpire— ed il tempo per mettere in campo contromisure efficaci è immediato. La proposta è quindi di integrare strumenti civili e militari, rafforzare capacità di prevenzione, intelligence e resilienza digitale, e promuovere coordinamento nelle alleanze per garantire risposte credibili e rapide alle campagne ostili nel dominio cognitivo e cibernetico.
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