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CLARA MOSCHINI

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Lula: timori per presenza militare Usa vicino al Venezuela

Appello alla diplomazia dopo dispiegamenti navali ed accuse di cartello della droga

Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha espresso forte preoccupazione per il rafforzamento della presenza militare statunitense nelle acque caraibiche, a ridosso del Venezuela, e ha annunciato l’intenzione di sollevare la questione con il presidente americano Donald Trump. Parlando con i giornalisti a Johannesburg dopo il vertice del G20, Lula ha dichiarato di temere che l’escalation militare possa degenerare e ha richiamato l’attenzione sul rischio di ripetere gli errori osservati nel conflitto tra Russia ed Ucraina: "Una volta sparato un colpo, è difficile prevedere come finirà". 

Negli ultimi giorni Washington ha dispiegato nella regione un gruppo d’attacco con portaerei, altre unità navali ed aerei stealth; le autorità statunitensi hanno inoltre invitato i voli civili ad "esercitare cautela" nello spazio aereo venezuelano. Dal settembre scorso le forze Usa dichiarano di aver colpito oltre venti imbarcazioni nel Mar dei Caraibi e nel Pacifico orientale, con più di 80 vittime: i funzionari le attribuiscono a trafficanti di droga, ma non hanno presentato elementi pubblici a supporto. Gli Stati Uniti accusano il presidente venezuelano Nicolás Maduro di guidare un presunto cartello della droga definito "terroristico", e Trump non ha escluso l’uso di forze terrestri americane. Lula ha sottolineato che il Brasile confina con il Venezuela e ha sollecitato una soluzione diplomatica prima che si arrivi ad un conflitto aperto. Trump, assente al G20, ha motivato il boicottaggio richiamando divergenze sulle priorità internazionali, fra cui commercio globale e clima.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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