Lazio hub multimodale: rotte, porti e sfide per la logistica
Fiumicino +43% cargo; Civitavecchia per ro-ro ed agroexport; Pomezia snodo ferroviario
Secondo i dati citati da Sabrina De Filippis —presidente della sezione Trasporti e Logistica di Unindustria ed amministratore delegato di FS Logistix— il Lazio si è consolidato come il secondo hub logistico nazionale dopo la Lombardia, con un movimento di merci che sfiora i 100 milioni di tonnellate. L’area sta potenziando la sua capacità di gestione delle supply chain grazie ad infrastrutture multimodali ben integrate.
L’aeroporto internazionale di Fiumicino ha registrato un aumento del traffico cargo pari al 43% nel 2024, segnalando una ripresa ed una diversificazione delle rotte merci aeree in ingresso ed uscita dalla capitale.
Sul fronte marittimo, il porto di Civitavecchia conferma la sua centralità operativa: è nodo primario per i servizi ro-ro e per i flussi agroalimentari destinati sia al mercato nazionale che all’export.
Completano il quadro le infrastrutture terrestri: l’interporto Pomezia–Santa Palomba offre una piattaforma ferroviaria naturale per Roma, favorendo la connessione modale tra camion, treno e stoccaggio logistico.
Il mix di capacità portuale, aeroportuale e ferroviaria rende il Lazio un perimetro strategico per la resilienza delle filiere, l’ottimizzazione dei tempi di transito e la riduzione dei costi unitari di movimentazione. Per gli operatori del settore la sfida ora è scalare ulteriormente l’efficienza operativa —digitalizzazione delle procedure, potenziamento dei collegamenti ferroviari a media e lunga distanza e maggiore integrazione last-mile— per trasformare questo potenziale infrastrutturale in vantaggio competitivo duraturo.
AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency