Iata prevede 5,2 mld di passeggeri, utili in crescita
Disparità regionali nei ricavi per passeggero e vincoli operativi per la scarsità di aerei
International Air Transport Association (Iata) prevede che il traffico-passeggeri globale raggiungerà un nuovo picco di 5,2 miliardi di persone nel 2026, nonostante i molteplici fattori avversi che pesano sul settore.
L’associazione internazionale trasporto aereo, che riunisce circa 360 vettori responsabili dell’80% del traffico mondiale, ha rivisto al rialzo le stime degli utili: per il 2025 è atteso un risultato operativo aggregato di circa 39,5 miliardi di dollari (in crescita rispetto ai 36 miliardi stimati in giugno), mentre per il 2026 la previsione sale a 41 miliardi di dollari.
Secondo il direttore generale Willie Walsh, il miglioramento riflette la capacità delle compagnie di assorbire shock e mantenere la redditività nonostante tensioni commerciali legate a dazi e altre controversie. Tra i fattori che comprimono i margini, Iata indica l’aumento dei costi generato da strozzature nella catena di fornitura aeronautica, le incertezze geopolitiche, il rallentamento del commercio globale ed oneri regolatori crescenti. La persistente scarsità di aeromobili operativi è citata come un vincolo strutturale che limiterà la crescita delle performance nel breve termine.
Le prospettive di redditività sono molto eterogenee per regione: il Medio Oriente domina con un utile netto stimato per passeggero di circa 28,60 dollari; in Europa il valore è circa 10,90 dollari, in Nord America 9,80, nell’Asia-Pacifico 3,20 ed in Africa solo 1,30 dollari. Per il 2024 Iata registra un nuovo record storico a 4,77 miliardi di passeggeri, mentre per il 2025 la stima è di quasi 5 miliardi (4,98 miliardi). In sintesi, il settore mostra solidità operativa ma resta esposto a rischi di fornitura e pressione sui costi che potrebbero condizionare i risultati futuri.
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