Per rilanciare lo scalo "Cristoforo Colombo" di Genova serve un partner industriale solido ed un piano di investimenti consistente: questa la sintesi del viceministro delle Infrastrutture e trasporti (Mit) Edoardo Rixi, intervenuto all’assemblea di Confindustria nautica a Roma. Ha sottolineato il ruolo strategico dell’aeroporto per la competitività turistica della Liguria —dal Salone nautico ai flussi crocieristici, traghetti e porticcioli— e ha offerto la propria disponibilità a fungere da facilitatore istituzionale, se richiesto. 

Secondo il viceministro, lo scalo ha potenziale per crescere fino a circa 3 milioni di passeggeri, a condizione che venga attratto un socio privato capace di generare nuovo traffico e di finanziare infrastrutture. L’Autorità portuale sta valutando ipotesi per ridurre le quote azionarie nel rispetto della normativa; cruciale, ha aggiunto, è mantenere un equilibrio tra soci attuali, perché concentrazioni di controllo possono impedire al nuovo investitore di incidere sulle scelte strategiche. 

Rixi ha ricordato che, da decenni, gli interventi finanziari sono stati assicurati soprattutto dallo Stato e dalla Regione, mentre i soci non hanno contribuito in modo significativo: per trasformare lo scalo serve una compagine pronta a mettere sul tavolo circa 100 milioni di Euro spalmati su 6-7 anni. Il primo passo rimane una visione condivisa tra gli attuali azionisti su quale modello di aeroporto perseguire.