Forlì, Parma e Rimini: esenzione tassa aeroportuale dal 2026
Spinta a low‑cost e collegamenti aerei point‑to‑point, opportunità commerciali per gli scali minori
Dal 2026 gli scali di Forlì, Parma e Rimini saranno esentati dal pagamento della tassa comunale aeroportuale. Un emendamento inserito nella legge di bilancio autorizza la Regione Emilia‑Romagna ad azzerare l’imposta per gli aeroporti che registrano meno di 700.000 passeggeri annui, misura pensata per rendere gli scali secondari più competitivi sul fronte delle compagnie low‑cost e favorire l’espansione delle rotte regionali.
L’iniziativa era stata promossa dal presidente della Regione, Michele De Pascale, nell’ambito di un piano più ampio di rilancio dei quattro aeroporti emiliano‑romagnoli. "Abbiamo chiesto un impegno bipartisan in Parlamento e la nostra richiesta è stata accolta", hanno dichiarato il presidente insieme agli assessori Irene Priolo e Roberta Frisoni, sottolineando che l’eliminazione della tassa può stimolare traffico point‑to‑point e nuovi collegamenti aerei sia domestici sia europei.
L’emendamento ha ottenuto il via libera con il voto congiunto dei parlamentari emiliano‑romagnoli di maggioranza ed opposizione. Rimane escluso lo scalo di Bologna, che con oltre 10 milioni di passeggeri supera ampiamente la soglia stabilita e continuerà dunque ad essere soggetto all’imposta. La misura apre scenari di riposizionamento commerciale per gli aeroporti minori: meno oneri fissi significano margini di manovra tariffaria maggiori per attrarre vettori Lcc (Low-cost carrier) ed incrementare frequenze e destinazioni.
AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency