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CLARA MOSCHINI

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Enav verso mercato: export, digitalizzazione e stabilità sindacale

Riduzione della quota pubblica, crescita internazionale ed accordo sul recupero inflattivo

Il Tesoro prepara una parziale dismissione di Enav, inserita nella nuova fase di privatizzazioni: l’orientamento è collocare sul mercato una quota intorno al 15%, riducendo la partecipazione pubblica dal 53,3% a circa il 38,3%. Secondo gli scenari tecnici, questo livello consentirebbe allo Stato di rimanere azionista di riferimento e di mantenere strumenti di tutela come il Golden Power, pur favorendo l’ingresso di investitori istituzionali e fondi. In parallelo, Enav continua a rafforzare il profilo commerciale per risultare appetibile agli stakeholder esterni. 

La società nazionale assistenza volo, guidata dall’ad Pasqualino Monti, sta infatti ampliando il perimetro internazionale e tecnologico: tra i progetti recenti la fornitura di una torre di controllo “virtuale” per l’aeroporto di Johor Bahru‑Senai (operazione realizzata con la capogruppo Techno Sky) e la partecipazione, insieme a Leonardo, all’appalto per la modernizzazione dei sistemi di sorveglianza radar in sei basi dell’Aeronautica militare: Grosseto, Trapani, Gioia del Colle, Istrana, Amendola, Galatina (vedi AVIONEWS). 

L’obiettivo è dimostrare che Enav non è soltanto regolatore del traffico aereo, ma fornitore di soluzioni operative e digitali —remote tower, ATS as a service e sistemi di remote sensing— in grado di generare ricavi commerciali e margini crescenti. Sul fronte interno, la società ha disinnescato tensioni sindacali con un accordo per il recupero del differenziale inflattivo relativo al periodo 2023‑2025, contribuendo a stabilizzare il quadro sociale in vista della possibile apertura del capitale, ipotizzata già per il 2026.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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