Faa criticata dopo i detriti di Starship che hanno minacciato voli
Ritardi negli allarmi, aree di risposta limitate e revisione interna sospesa ad agosto
Documenti interni della Federal Aviation Administration (Faa, autorità americana aviazione civile), esaminati dal "Wall Street Journal", rivelano che l’esplosione dello Starship di SpaceX del 16 gennaio —durante il settimo volo di prova— ha disperso detriti incandescenti nello spazio aereo dei Caraibi per quasi un’ora, mettendo a rischio almeno tre aerei civili con circa 450 persone a bordo. Tra questi figurano un volo JetBlue diretto a San Juan, un velivolo Iberia ed un jet privato. Tutti gli equipaggi sono riusciti ad atterrare senza danni, ma i controllori hanno dovuto eseguire deviazioni improvvisate e manovre di emergenza, con il potenziale concreto di esporre i vettori a condizioni di "alto rischio".
Secondo i file, SpaceX non avrebbe attivato immediatamente la linea di allerta prevista dalla Faa; i primi avvisi sono arrivati in alcuni casi direttamente dai piloti, che hanno segnalato visibilità di detriti e fiamme. Criticità aggiuntiva: le cosiddette debris-response area predisposte per il lancio coprivano solo il segmento dello spazio aereo statunitense dotato di radar, lasciando aperto un corridoio internazionale dove i voli hanno continuato a transitare. Dopo l’episodio la Faa ha aperto una revisione interna sui rischi derivanti da detriti spaziali, ma — sempre secondo il "WSJ" — l’analisi è stata sospesa ad agosto, una decisione giudicata insolita da fonti interne. L’agenzia sostiene che molte raccomandazioni erano già in via di attuazione e che ulteriori misure saranno adottate se necessarie.
SpaceX respinge le valutazioni, affermando che nessun aereo è stato messo in pericolo e ribadendo la priorità alla sicurezza pubblica. Il caso rilancia un problema sistemico: la Faa prevede un aumento dei lanci e dei rientri a 200–400 operazioni annue nei prossimi anni. Senza regole e procedure più robuste per la convivenza tra traffico aereo commerciale ed attività spaziali, incidenti come quello di gennaio rischiano di diventare non più eccezioni, ma fattori di rischio strutturale per i cieli.
AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency